Il caratteristico colore scuro, un po’ inquietante ma scenografico, è ideale per creare contrasti e giochi cromatici con gli alimenti, per stupire i nostri ospiti o semplicemente per portare in tavola qualcosa di diverso.
Il carbone vegetale è utilizzato solitamente come rimedio per gonfiore addominale e difficoltà digestive; infatti, viene principalmente venduto come integratore, sotto forma di pastiglie contenenti anche altre erbe utili ad intensificare l’effetto.
In cucina è opportuno utilizzare il carbone vegetale puro (in modo da non alterare il sapore delle pietanze a causa della presenza di altre spezie o erbe) ma purtroppo non è facilmente reperibile: si può trovare su internet, oppure nelle farmacie ed erboristerie più fornite (solitamente su ordinazione). L’importante è acquistare quello già ridotto in polvere, a meno che non vogliate fare i temerari come la sottoscritta, decidendo di acquistare le pastiglie e pensando “Tanto poi le trito con il mixer”: il carbone in tal caso viene sì ridotto in polvere, ma se ne perde un bel po’, tra quello che svolazza addosso e quello che rimane attaccato ovunque :-/ Insomma, decisamente meglio il carbone già bello pronto per essere dosato (tenete inoltre presente che non è idrosolubile, quindi non funziona nemmeno l’escamotage di sciogliere le pastiglie in acqua).
Se vi va di sperimentare questa polverina magica in cucina, tenete sotto vispo controllo il blog perchè posterò qualche ricetta da cui potrete prendere spunto 🙂
Prima di concludere, vi faccio presente alcune informazioni importanti che mi sono state fornite dal farmacista: chi assume medicinali per il diabete o per le disfunzioni della tiroide, dovrebbe consumare il carbone vegetale a distanza di circa 2 ore dalla loro assunzione. Inoltre, si dice che il carbone vegetale blocchi l’assorbimento di alcune sostanze nutrienti, quindi è opportuno non consumarlo quotidianamente ma una volta ogni tanto. Come tutte le cose, quindi, usiamo il buon senso e la moderazione 🙂